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nedelja, 24. april 2016

A New York con una bambina di 6 anni



Perche no? Prima di partire per New York, quasi tutti ci guardavano in modo strano e quasi con aria di rimprovero, quando dicevamo che saremmo andati a New York tutti e tre : " Ma perché non partite da soli? La bimba che fara’ li? Non ha proprio senso, e poi e’ inutile!  Cosa rimarra’ alla bimba da un viaggio  faticoso come questo? " ci volevano scoraggiare parenti e conoscenti. Anche la suocera mi ha rivelato che suo fratello molti anni prima aveva portato la famiglia a  New York e che il figlio piu piccolo, invece di ammirare i grattacieli,  preferiva calciare il pallone sui marciapiedi di Manhattan.




Ma non tutti i bambini sono uguali. No, non lo sono! Soprattutto se prima del viaggio provi a descriverglielo in modo interessante, preparandoli un po' e impostando il tutto  come un gioco che dura una settimana.



Il nostro viaggio è iniziato nelle prime ore del mattino, diretti all’aeroporto di Vienna. Avevamo gia’ prenotato il parcheggio in uno degli alberghi vicini all’ aeroporto. Un taxi ci ha portato poi dall’ hotel fino all’aeroporto. Il prezzo del parcheggio presso l'hotel era tutto sommato buono, e comunque inferiore al più remoto parcheggio dell'aeroporto, ovviamente scoperto. Inoltre, nel prezzo era incluso anche il trasferimento con il taxi hotel-aeroporto-hotel.



Questo trolley lo abbiamo comprato quando la nostra bimba appena camminava ed e' stato il nostro investimento piu'  intelligente come passatempo all' aeroporto. Nonostante questa valigetta ormai gli sia un po piccola, come trolley e'ancora molto divertente.



Il nostro volo per andare a New York prevedeva uno stop-over a  Madrid. Arrivati a Madrid abbiamo dovuto letteralmente correre, perché avevamo solo un'ora di tempo per il volo successivo, Madrid - NY. L'aeroporto di Madrid è uno dei piu estesi in Europa e il volo per New York partiva dal terminal satellite. Come se il destino volesse ulteriormente allungarci i tempi, la nostra uscita era anche all'altra estremità del terminal. Sull’ aereo ci siamo imbarcati tra gli ultimi, ma, a parte la corsa alla fine il tutto non e’ stato poi così male. Infatti, arrivati al gate,  la solita fila per il controllo dei documenti e per entrare nell’ aereo era ormai quasi svanita.



Alla nostra bimba di 6 anni da sempre non piace il riposino pomeridiano. Neanche alla scuola materna negli ultimi 2 anni riuscivano a convincerla a dormire, poiché lei pensava che fosse una gran perdita di tempo. Immagino che questa cosa l’abbia presa probabilmente da me. Così. Come da abitudine, anche quel giorno, per quasi tutto l’intero volo a lungo raggio è rimasta sveglia. Difficilmente di solito nei voli brevi si annoia troppo, ma anche su questo tragitto abbastanza lungo ha trovato qualcosa di interessante da fare. Oltre al rito dei pasti c’erano i cartoni animati sul video, i giochi sul cellulare, ha ricevuto un piccolo omaggio dalle hostess, ha fatto due passi ogni tanto e altre cose per tenersi occupata ... Insomma, non c'era proprio tempo per dormire ....




Siamo atterrati addirittura un’ ora prima all'aeroporto JFK, forse grazie ai venti favorevoli che ci hanno fatto attraversare l'Atlantico quasi a velocità supersonica. Anche alla dogana e al controllo dell’ immigrazione abbiamo avuto fortuna,  c’era poca coda rispetto alle lunghe attese cui siamo abituati a volte negli aeroporti americani. Il banco immigrazione lo abbiamo superato in men che non si dica, e avevamo gia’ la valigia in mano pronti a saltare su un taxi.
Beh si, uno di quei famosi taxi gialli di NY. Potremmo dire uno di quei maleodoranti, malandati taxi gialli. Il tassista era forse indiano o bengalese, chissa’. Sta di fatto che ci capivamo a malapena in inglese e non sapeva nemmeno troppo esattamente dove ci doveva portare. Per fortuna avevamo nel nostro telefono un’app di navigazione col punto esatto segnato e, anche con un paio di dritte da parte nostra, siamo arrivati senza problemi o perdite di tempo al nostro hotel. Ecco, e’ qui che nostra figlia non ha retto piu ed e’ crollata. Dalla troppa fatica accumulatasi durante il viaggio, non era riuscita neanche a schiacciare un pisolino in taxi, anche se da sempre la macchina la fa addormentare. Inoltre aveva una lieve nausea, visto che il taxi non profumava proprio di lavanda.

L'hotel che avevamo scelto si trova nel quartiere del Queens ed e’ situato ad appena 3 fermate di metro dalla Quinta Strada. La ricerca dell’ hotel adatto per noi l’avevamo affrontata un bel po’ di mesi prima. Considerate ed escluse tutte le opzioni a Manhattan, volendo evitare hotel squallidi e malandati  a prezzi elevati, oltre quelli migliori ma con prezzi per noi folli, affidandoci anche stavolta a Tripadvisor, abbiamo poi selezionato un piccolo hotel in una zona in via di riqualificazione del Queens. Collocato appena oltre l’East River, ci sembrava avesse buone recensioni ed un prezzo così vantaggioso che abbiamo potuto prolungare il nostro soggiorno a NY di un paio di notti.

 In questa parte del Queens da un po’ si costruiscono continuamente hotel di fascia media, con prezzi al pubblico notevolmente piu’ bassi che a Manhattan. Inoltre sono quasi tutti nuovi o molto recenti La zona è tranquilla e anche di notte non hai la sensazione di essere in un quartiere pericoloso. Oltre l’ottima posizione, la metropolitana dista 100 metri, l’hotel aveva camera ben arredata, magari solo un po’ piccola in tre, pero un'ottima prima colazione inclusa, che negli hotel di Manhattan normalmente non si ha ,o la si paga profumatamente.

Siamo arrivati all’hotel intorno alle 8 di sera. L’accoglienza all’arrivo e’ stata cordiale e, sbrigate le formalita’, ci hanno subito indirizzato alla nostra camera. Dato che eravamo incredibilmente stanchi, abbiamo sgranocchiato a fatica qualche snack residuo del viaggio direttamente in camera, gia’ in pigiama. Alle ore 21 il nostro piccolo criceto era’ già nel paese delle meraviglie e ronfava con la luce accesa. Era ora, visto che era rimasta sveglia praticamente per quasi tutto il percorso da Lubiana a NY.

Ops...la mattina dopo erano appena le 5, mentre in Slovenia erano già le 11, ed era gia’ ora di svegliarsi?! , tutti e tre avevamo gia’gli occhi sbarrati così presto ma vista l’ora, e a fatica, ci siamo imposti di rimanere a letto almeno un altro paio di ore. Alle 6:55 ci eravamo gia’ lavati, vestiti ed eravamp pronti per la prima colazione. Naturalmente in sala colazione non eravamo gli unici ospiti col  jet-lag.



Come previsto, il primo giorno abbiamo iniziato a girare molto presto. Prima delle nove avevamo gia’ dato un’occhiata alle strade intorno all’hotel. E poi hop...sulla metropolitana verso nuove avventure. La prima cosa da fare e’ stata l’acquisto dei biglietti settimanali illimitati per la metro. Ognuno ci e’ costato 31$, che ad una prima impressione ci sembrava un bel po' (totale $ 93), pero’ ci siamo resi conto gia’ dopo il primo giorno che avremmo coperto il loro costo gia’ dopo due giorni di passaggi con la metro, e dopo avremmo viaggiato gratis.

A New York, senza metro si combina poco. Le distanze sono notevoli, e nonostante tutti gli spostamenti in metropolitana, tutti i giorni abbiamo camminato per quasi 20 km. Sì, anche mia figlia di 6 anni si faceva quasi 20 chilometri a piedi al giorno senza pianti e lamenti. Eccezionale, se si pensa che a casa non cammina poi molto, e magari quando andiamo al mercato in centro a Lubiana, che e’ la nostra passeggiata obbligatoria del sabato mattina, quasi un cerimoniale, dopo solo alcune centinaia di metri inizia a lamentarsi che ha sete, fame e stanchezza insopportabili.

New York  invece la affascinava ad ogni angolo e le chilometriche Avenue erano un piacere da percorrere per una bambina di sei anni. Tutti quegli enormi edifici, il caos urbano, gli immensi negozi scintillanti, gli enormi schermi a Times Square, il grande Central Park, dove puoi sederti sull'erba e fare un vero e proprio pic-nic... Tutto questo e il resto, erano cosi interessanti e cosi entusiasmanti che non era proprio il caso di riposare.



Il Brullicare mattutino al Times Square in Time Laps



Manhattan l’abbiamo visitata in lungo e in largo, almeno nei suoi punti da non perdere. Di questi abbiamo visto quasi tutto: You name it, we saw it! Purtroppo, abbiamo dovuto tralasciare quasi tutti i musei, ritenendo che per un bambino di 6 anni visitare musei impegnativi come il Metropolitan, Il MOMA o il Guggenheim , sarebbe stato molto noioso e stancante. Percio’, abbiamo visto i musei più famosi solo dall'esterno. Abbiamo invece esplorato a fondo il Museo Americano di Storia Naturale. Visitare questo posto e’ un vero piacere per gli occhi curiosi dei bambini e ancora oggi, quando  le chiedo qual’e’ stata la piu’ bella cosa di New York,  dice sempre "il museo con i dinosauri."



 American Museum of Natural History



Al negozio FAO Schwarz, che purtroppo a meta' estate ha chiuso per sempre le sue porte. 



Notte a Times Square



Central Park




Brooklyn 







Rockfeller Center



 

High Line

Tenendo conto che stavamo per affrontare  l’America, abbiamo deciso che a Lubiana non avremmo mangiato cibo “spazzatura” per un po’. Nessun hamburger e simili “porcherie” sarebbero state toccate per almeno 2 mesi prima della partenza. Ma anche sul cibo New York ci ha riservato  una piacevole sorpresa.

In citta’ ci sono infatti un sacco di ristoranti self-service con chilometri di banchi di insalate esposte in modo allettante, verdure fresche colorate, e varia frutta fresca e secca. Ci guardavano in modo interrogativo chiedendoci due volte se davvero volessimo, come condimento dell’insalata, soltanto olio di oliva ed aceto, al posto di quelle buonissime salse gustose ma iper-caloriche.

Durante il mandato del sindaco Bloomberg sono stati collocati a Manhattan, in vari punti strategici, gruppi di tavoli e sedie, che si trovano in ogni piccola piazza e zona pedonale. Molte persone, magari nella pausa pranzo, si comprano qualcosa in un ristorante take away e lo consumano fuori all'aperto, se il tempo e’ clemente. E’ così che ci siamo arrangiati a volte anche noi, senza perdere troppo tempo nella faticosa ricerca del ristorante giusto. Naturalmente, in questa simpatica alternativa ci ha aiutato molto il meteo, che ci ha risparmiato pioggia e freddo troppo pungente. Anzi, un tiepido sole ci incoraggiava spesso, dopo esserci rifocillati, a riposare qualche minuto in piu’ in queste oasi di tranquillita’, prima di rigettarci nel caos urbano.

Questi tavoli e sedie colorati sono quasi sempre incredibilmente puliti, anche considerando l’elevata quantita’ di persone che le utilizza. Inoltre le zone pedonali e i piccoli parchi sono spesso decorati con aiuole con piante,erba e fiori vari, ben curati. Chi avrebbe mai pensato che una tale metropoli potesse essere cosi’ordinata e pulita.
Tornando al cibo, ovviamente in tutti i casi alla fine abbiamo doverosamente provato un autentico e peccaminoso hamburger all’americana, che mai avevamo comunque pensato di evitare.

Pranzo all' aperto ad Herald Square




 



In un diner al Queens




Cupcakes al Greenwich Village








Hard Rock Cafe






Mia figlia desiderava tanto vedere la citta dall’alto di uno dei grattacieli di NY. A questo scopo la scelta e’ caduta sull'Empire State Building. Purtroppo in quel momento non era ancora visitabile il One World Trade Center, che è stato aperto esattamente un mese dopo la nostra visita.

Anche una visita alla Statua della Libertà per mia figlia era d’obbligo , ma nessuno di noi aveva voglia di stare in fila prima per il traghetto diretto all'isola e poi per almeno un’ altra ora o due per accedere alla Statua. Quindi abbiamo optato in alternativa per il traghetto che collega Manhattan e Staten Island, che sul suo percorso si avvicina all’ isolotto su cui sorge la Statua della Libertà. Questa soluzione, senza alcun tipo di attesa, ci ha permesso di avvicinarci un po all’obiettivo, il tutto gratuitamente, essendo un servizio adibito piu’ alla pololazione locale che ai turisti.
 Vista dall' Empire State Building



Vista dall' Empire State Building




Vista di Manhattan dal traghetto che porta a Staten Island


Statua della Liberta

Dopo sette giorni di vacanza a New York e’ stato faticoso lasciare questa bella metropoli. Ma ci siamo promessi di tornarci presto, per esplorare anche le zone e i musei che stavolta, per limiti di tempo, ci sono sfuggiti.


Ora che siamo tornati a casa si può veramente dire che New York e’ stata, anche per una bambina di 6 anni, estremamente eccitante e piena di avventure. A volte, vedendo qualche filmato  o film ambientato a New York, lei subito dice: "Mamma guarda, questa è New York!"