Perche no? Prima di partire per New York, quasi tutti ci guardavano in modo strano
e quasi con aria di rimprovero, quando dicevamo che saremmo andati a New York
tutti e tre : " Ma perché non partite da soli? La bimba che fara’ li? Non ha proprio senso, e poi e’
inutile! Cosa rimarra’ alla bimba da un
viaggio faticoso come questo? " ci
volevano scoraggiare parenti e conoscenti.
Anche la suocera mi ha rivelato che
suo fratello molti anni prima aveva portato la famiglia a New York e che il figlio piu piccolo, invece di ammirare i grattacieli, preferiva calciare il pallone sui marciapiedi
di Manhattan.
Ma non tutti i bambini sono uguali. No, non lo sono!
Soprattutto se prima del viaggio provi a descriverglielo in modo interessante, preparandoli
un po' e impostando il tutto come un
gioco che dura una settimana.
Il nostro viaggio è iniziato
nelle prime ore del mattino, diretti
all’aeroporto di Vienna. Avevamo gia’ prenotato il
parcheggio in uno degli alberghi vicini all’ aeroporto.
Un taxi ci ha portato poi dall’ hotel fino all’aeroporto.
Il prezzo del parcheggio
presso l'hotel era tutto sommato buono, e
comunque inferiore al più remoto
parcheggio dell'aeroporto, ovviamente scoperto. Inoltre,
nel prezzo era incluso anche il trasferimento
con il taxi hotel-aeroporto-hotel.
Questo trolley lo
abbiamo comprato quando la nostra bimba appena camminava ed e' stato il nostro
investimento piu' intelligente come
passatempo all' aeroporto. Nonostante questa valigetta ormai gli sia un po
piccola, come trolley e'ancora molto divertente.
Il nostro
volo per andare a New York prevedeva uno stop-over a Madrid. Arrivati a Madrid abbiamo dovuto letteralmente correre,
perché avevamo solo un'ora di tempo per il volo successivo, Madrid
- NY. L'aeroporto di Madrid è uno
dei piu estesi in Europa e
il volo per New York partiva dal
terminal satellite. Come se il destino volesse ulteriormente allungarci
i tempi, la nostra uscita era anche all'altra estremità del terminal. Sull’ aereo ci siamo imbarcati tra gli ultimi, ma, a parte la corsa alla fine il tutto non e’
stato poi così male. Infatti,
arrivati al gate, la solita fila per il
controllo dei documenti e per entrare nell’ aereo era ormai quasi
svanita.
Alla nostra
bimba di 6 anni da sempre non piace il riposino pomeridiano. Neanche
alla scuola materna negli ultimi 2 anni riuscivano
a convincerla a dormire, poiché lei pensava che fosse una gran perdita di tempo. Immagino che questa
cosa l’abbia presa probabilmente da me. Così. Come da abitudine, anche quel giorno, per quasi tutto
l’intero volo a lungo raggio è rimasta sveglia. Difficilmente di solito nei
voli brevi si annoia troppo, ma anche su questo tragitto
abbastanza lungo ha trovato qualcosa di interessante da fare. Oltre al rito dei
pasti c’erano i cartoni animati sul video, i giochi
sul cellulare, ha ricevuto un piccolo omaggio dalle hostess, ha fatto due passi
ogni tanto e altre cose per tenersi occupata ... Insomma, non c'era proprio tempo per dormire ....
Siamo atterrati addirittura un’ ora prima all'aeroporto JFK, forse grazie
ai venti favorevoli che ci hanno fatto attraversare l'Atlantico
quasi a velocità supersonica. Anche
alla dogana e al controllo dell’ immigrazione abbiamo avuto fortuna, c’era poca coda rispetto alle lunghe attese cui
siamo abituati a volte negli aeroporti americani. Il banco
immigrazione lo abbiamo superato in men che non si dica, e avevamo
gia’ la valigia in mano pronti a
saltare su un taxi.
Beh si, uno di quei famosi taxi gialli di NY. Potremmo
dire uno di quei maleodoranti, malandati
taxi gialli. Il tassista era forse indiano o bengalese,
chissa’. Sta di fatto che ci capivamo a malapena in inglese e non sapeva
nemmeno troppo esattamente dove ci doveva
portare. Per fortuna avevamo nel nostro
telefono un’app di navigazione col punto esatto segnato e, anche con un paio di dritte da parte
nostra, siamo arrivati senza problemi o perdite di tempo al nostro hotel.
Ecco, e’ qui che nostra figlia non ha retto piu ed e’ crollata. Dalla troppa fatica accumulatasi durante il viaggio, non era riuscita neanche a
schiacciare un pisolino in taxi,
anche se da sempre la macchina la fa
addormentare. Inoltre aveva una lieve
nausea, visto che il taxi non
profumava proprio di lavanda.
L'hotel che avevamo scelto si trova nel quartiere del
Queens ed e’ situato ad appena 3
fermate di metro dalla Quinta Strada.
La ricerca dell’ hotel adatto per noi
l’avevamo affrontata un bel po’ di mesi
prima. Considerate ed escluse tutte
le opzioni a Manhattan, volendo evitare hotel squallidi e
malandati a prezzi elevati, oltre quelli migliori ma con prezzi per noi folli, affidandoci anche stavolta a Tripadvisor, abbiamo poi selezionato un piccolo hotel in una zona in via di
riqualificazione del Queens. Collocato appena
oltre l’East River, ci sembrava avesse buone
recensioni ed un prezzo così
vantaggioso che abbiamo potuto prolungare il nostro
soggiorno a NY di un paio di notti.
In questa
parte del Queens da un po’ si costruiscono continuamente hotel di fascia media, con prezzi al pubblico notevolmente
piu’ bassi che a Manhattan. Inoltre sono quasi tutti nuovi o molto recenti La zona è tranquilla e anche di notte non hai la sensazione di essere in un quartiere pericoloso.
Oltre l’ottima posizione, la metropolitana
dista 100 metri, l’hotel aveva camera ben arredata, magari solo un po’ piccola in tre, pero un'ottima prima
colazione inclusa, che negli
hotel di Manhattan normalmente non
si ha ,o la si paga profumatamente.
Siamo
arrivati all’hotel intorno alle 8 di sera. L’accoglienza all’arrivo e’ stata
cordiale e, sbrigate le formalita’, ci hanno subito indirizzato alla nostra
camera. Dato che eravamo incredibilmente
stanchi, abbiamo sgranocchiato a
fatica qualche snack residuo del viaggio direttamente in camera, gia’ in pigiama. Alle ore 21
il nostro piccolo criceto era’ già nel
paese delle meraviglie e ronfava con la luce accesa. Era ora, visto che era rimasta
sveglia praticamente per quasi tutto
il percorso da Lubiana a NY.
Ops...la mattina dopo erano
appena le 5, mentre in Slovenia
erano già le 11, ed era gia’ ora di svegliarsi?! Sì, tutti e tre avevamo gia’gli occhi sbarrati
così presto ma vista l’ora, e a fatica,
ci siamo imposti di rimanere a letto almeno un altro paio di ore. Alle 6:55 ci eravamo
gia’ lavati, vestiti ed eravamp pronti per la prima colazione.
Naturalmente in sala colazione non
eravamo gli unici ospiti col jet-lag.
Come previsto, il primo giorno abbiamo
iniziato a girare molto presto. Prima delle nove avevamo gia’ dato un’occhiata
alle strade intorno all’hotel. E poi hop...sulla metropolitana verso nuove avventure.
La prima cosa da fare e’ stata l’acquisto dei biglietti settimanali illimitati per
la metro. Ognuno ci e’ costato 31$, che ad una prima impressione ci sembrava un
bel po' (totale $ 93), pero’ ci siamo resi conto gia’ dopo il primo giorno che
avremmo coperto il loro costo gia’ dopo due giorni di passaggi con la metro, e dopo
avremmo viaggiato gratis.
A New York, senza metro si combina poco. Le
distanze sono notevoli, e nonostante tutti gli spostamenti in metropolitana,
tutti i giorni abbiamo camminato per quasi 20 km. Sì, anche mia figlia di 6
anni si faceva quasi 20 chilometri a piedi al giorno senza pianti e lamenti. Eccezionale,
se si pensa che a casa non cammina poi molto, e magari quando andiamo al
mercato in centro a Lubiana, che e’ la nostra passeggiata obbligatoria del
sabato mattina, quasi un cerimoniale, dopo solo alcune centinaia di metri inizia
a lamentarsi che ha sete, fame e stanchezza insopportabili.
New York invece la affascinava ad ogni angolo e le chilometriche Avenue erano un piacere da percorrere per una bambina di sei anni. Tutti quegli enormi edifici, il caos urbano, gli immensi negozi scintillanti, gli enormi schermi a Times Square, il grande Central Park, dove puoi sederti sull'erba e fare un vero e proprio pic-nic... Tutto questo e il resto, erano cosi interessanti e cosi entusiasmanti che non era proprio il caso di riposare.
Il Brullicare mattutino al Times Square in Time Laps
Manhattan l’abbiamo visitata in lungo e in
largo, almeno nei suoi punti da non perdere. Di questi abbiamo visto quasi
tutto: You name it, we saw it! Purtroppo, abbiamo dovuto tralasciare quasi
tutti i musei, ritenendo che per un bambino di 6 anni visitare musei impegnativi
come il Metropolitan, Il MOMA o il Guggenheim , sarebbe stato molto noioso e
stancante. Percio’, abbiamo visto i musei più famosi solo dall'esterno. Abbiamo
invece esplorato a fondo il Museo Americano di Storia Naturale. Visitare questo
posto e’ un vero piacere per gli occhi curiosi dei bambini e ancora oggi,
quando le chiedo qual’e’ stata la piu’
bella cosa di New York, dice sempre
"il museo con i dinosauri."
American Museum of Natural History
Al negozio FAO Schwarz, che purtroppo a meta' estate ha chiuso
per sempre le sue porte.
Notte a Times Square
Central Park
Brooklyn
Rockfeller Center
High Line
Tenendo conto che stavamo per
affrontare l’America, abbiamo deciso che
a Lubiana non avremmo mangiato cibo “spazzatura” per un po’. Nessun hamburger e
simili “porcherie” sarebbero state toccate per almeno 2 mesi prima della partenza.
Ma anche sul cibo New York ci ha riservato una piacevole sorpresa.
In citta’ ci sono infatti un
sacco di ristoranti self-service con chilometri di banchi di insalate esposte
in modo allettante, verdure fresche colorate, e varia frutta fresca e secca. Ci
guardavano in modo interrogativo chiedendoci due volte se davvero
volessimo, come condimento dell’insalata, soltanto olio di oliva ed aceto, al posto di
quelle buonissime salse gustose ma iper-caloriche.
Durante il mandato del
sindaco Bloomberg sono stati collocati a Manhattan, in vari punti strategici, gruppi
di tavoli e sedie, che si trovano in ogni piccola piazza e zona pedonale. Molte
persone, magari nella pausa pranzo, si comprano qualcosa in un ristorante take
away e lo consumano fuori all'aperto, se il tempo e’ clemente. E’ così che ci
siamo arrangiati a volte anche noi, senza perdere troppo tempo nella faticosa ricerca
del ristorante giusto. Naturalmente, in questa simpatica alternativa ci ha
aiutato molto il meteo, che ci ha risparmiato pioggia e freddo troppo pungente.
Anzi, un tiepido sole ci incoraggiava spesso, dopo esserci rifocillati, a
riposare qualche minuto in piu’ in queste oasi di tranquillita’, prima di
rigettarci nel caos urbano.
Questi tavoli e sedie colorati sono quasi sempre incredibilmente puliti, anche considerando l’elevata quantita’ di persone che le utilizza. Inoltre le zone pedonali e i piccoli parchi sono spesso decorati con aiuole con piante,erba e fiori vari, ben curati. Chi avrebbe mai pensato che una tale metropoli potesse essere cosi’ordinata e pulita.
Questi tavoli e sedie colorati sono quasi sempre incredibilmente puliti, anche considerando l’elevata quantita’ di persone che le utilizza. Inoltre le zone pedonali e i piccoli parchi sono spesso decorati con aiuole con piante,erba e fiori vari, ben curati. Chi avrebbe mai pensato che una tale metropoli potesse essere cosi’ordinata e pulita.
Tornando al cibo, ovviamente in tutti i
casi alla fine abbiamo doverosamente provato un autentico e peccaminoso
hamburger all’americana, che mai avevamo comunque pensato di evitare.
Pranzo all' aperto ad Herald Square
In un diner al Queens
Cupcakes al Greenwich Village
Hard Rock Cafe
Mia figlia desiderava tanto vedere la
citta dall’alto di uno dei grattacieli di NY. A questo scopo la scelta e’
caduta sull'Empire State Building. Purtroppo in quel momento non era ancora
visitabile il One World Trade Center, che è stato aperto esattamente un mese
dopo la nostra visita.
Anche una visita alla Statua della Libertà
per mia figlia era d’obbligo , ma nessuno di noi aveva voglia di stare in fila
prima per il traghetto diretto all'isola e poi per almeno un’ altra ora o due
per accedere alla Statua. Quindi abbiamo optato in alternativa per il traghetto
che collega Manhattan e Staten Island, che sul suo percorso si avvicina all’
isolotto su cui sorge la Statua della Libertà. Questa soluzione, senza alcun
tipo di attesa, ci ha permesso di avvicinarci un po all’obiettivo, il tutto gratuitamente, essendo un servizio adibito
piu’ alla pololazione locale che ai turisti.
Vista dall' Empire State Building
Vista dall' Empire State Building
Vista di Manhattan
dal traghetto che porta a Staten Island
Statua della
Liberta
Dopo sette giorni di vacanza
a New York e’ stato faticoso lasciare questa bella metropoli. Ma ci siamo
promessi di tornarci presto, per esplorare anche le zone e i musei che
stavolta, per limiti di tempo, ci sono sfuggiti.
Ora che siamo tornati a casa si può veramente dire che New York e’ stata, anche per una bambina di 6 anni, estremamente eccitante e piena di avventure. A volte, vedendo qualche filmato o film ambientato a New York, lei subito dice: "Mamma guarda, questa è New York!"
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